lunedì 2 novembre 2015

Che ne dici di un giorno in EXPO?

'Dai proviamo a vedere il padiglione del Giappone!!Sarà come fare le “prove di resistenza” per la lunga durata del volo. Non mi dici sempre che vuoi andare in Giappone?!!'
'Non è esattamente la stessa cosa perché in volo posso: dormire, leggere, guardare un film e soprattutto sono seduta!! Però proviamoci.'
Non mi dispiace l'idea e alzarsi presto non mi pesa. In teoria con il cambio dell'ora non è così traumatico, si dorme un' ora in più!Giusto?!
Colazione, pranzo al sacco e via!La città la domenica mattina mi piace, è insolitamente deserta, addormentata. Sembra riprendere fiato dopo una settimana di corse, frenesie distratte e dopo un sabato sera di urla e bagordi di giovani che vogliono divertirsi e dimenticare l'orologio per una sera. Fino alle cinque del mattino ancora gli ultimi irriducibili che escono dai locali ma poi.. è il silenzio, è il vento fresco del mattino. Il frastuono della città sembra ancora lontano.
Mare di gente che corre quasi gareggiando per la Marathona della vita. Tutti lì pronti a guadagnarsi il primo posto. Ovunque parlano e scrivono di ore e ore di coda e nessuno vuole perdersi la possibilità di poter dire: 'bè si sapeva che era una lotta,ma io ho corso e ce l'ho fatta!'
Lentamente li osservo e mi fanno simpatia nella loro assurdità, quasi rabbia nella loro convinzione.
I tornelli avrebbero dovuto aprirsi alle 9 e in barba ai maratoneti più incalliti che hanno studiato fino all'ultimo secondo la tabella di marcia si sono aperti prima scombinando tutti i calcoli. Fiumi di gente grondante di sudore con zaini pesanti e macchine fotografiche al collo che di prima mattino corrono alla volta dei padiglioni più ambiti!!!
Noi alle 9:00 siamo già in coda...parlano di 8 ore di attesa...ma come è possibile? 9:05 chiusa la fila per il Giappone. 9 ore di coda!
Sono incredula...ma ne varrà davvero la pena?
Armiamoci di tanta pazienza e iniziamo questo lentissimo cammino. Alla fine siamo convinti sia un esperimento sociale, vogliono testare la nostra capacità di resistenza o più banalmente quante risse riescono a scoppiare a causa dell'estenuante attendere...poco male...solo un paio di discussioni animate finite in nulla fortunatamente. I maleducati che si intrufolano facendo i furbi certo non mancano ma anche in quel caso non so se è per la rassegnazione o cosa, nessuno dice nulla. A qualcuno che fa finta di non capire lo si fa semplicemente notare e lo si invita ad uscire la coda..ci provano speranzosi ma non immaginano che qui in sette ore di attesa si diventa come vicini di casa, come una grande famiglia.
E forse questo il loro scopo più probabile: l'esperimento sociale...cosa succede mettendo insieme per ore e ore perfetti sconosciuti provenienti da ogni parte di Italia e, perchè no, anche del mondo di diverse età e classi sociali, che semplicemente il caso ha messo vicini?
Sono sincera se non avessimo trovato i ragazzi in coda non avremmo resistito..e guardandomi attorno non vedo nessuno sbuffare o lamentarsi ma tutti chiacchierare, giocare a carte nel modo migliore e persino leggere un libro. Non ho minimamente avvertito lo scorrere del tempo alla fine un selfie per immortalare la grande famiglia che si era creata...sette ore a parla ridere e scherzare mentre passo dopo passo raggiungevamo la meta....entrati dentro e avendo visto il tutto alla domanda:' Ma ne è valsa la pena?'
Sì ma per il divertimento delle sette ore in fila con la spensieratezza della gioventù e la loro fresca ironia con la passione dei più maturi e la semplicità e la pazienza dell'amalgamare insieme mondi e provenienze...lo stupore delle luci e dei colori è durato un attimo.......

Nessun commento:

Posta un commento